La notizia è stata riportata da molti quotidiani delle due regioni, su tutti ricordiamo “La Gazzetta del Sud“.
Le parole usate sono molto forti, di quelle che lasciano il segno e che non permettono sonni tranquilli: “Il più grande vulcano sottomarino d’Europa può disintegrare e provocare uno tsunami che potrebbe inghiottire il Sud Italia in qualsiasi momento“. Il vulcano Marsili, infatti, che brucia con magma, ha pareti molto fragili, che potrebbero cedere da un momento all’altro. Il sismologo americano Steven N. Ward azzarda un’ipotesi ipercatastrofica: “Potrebbe accadere anche domani!”
Anche il sismologo italiano, Enzo Boschi, si è espresso in modo molto chiaro sulla questione e, purtroppo, non in modo molto rassicurante: “Il cedimento delle pareti muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza. Gli indizi raccolti ora sono precisi ma non si possono fare previsioni. Il rischio è reale e di difficile valutazione. Quello che serve è un sistema continuo di monitoraggio, per garantire attendibilità”.
Il vulcano Marsili svetta per 3mila metri dai fondali marini, ed, inoltre, con i suoi 30 chilometri di larghezza e 70 di lunghezza, risulta essere il più grande vulcano d’Europa. Eventuali smottamenti lungo le sue falde, innescati da movimenti sismici, potrebbero causare un maremoto che si abbatterebbe nel giro di pochi minuti (al massimo 25) sulle coste dell’Italia meridionale.