L'Emilia stravolta da un nuovo terremoto. Dopo la forte scossa registrata nella notte tra sabato 19 e domenica 20 maggio, che ha provocato 7 morti, stamattina il modenese è stato colpito da 40 scosse di magnitudo superiore a 2.0 della scala Ritcher, di cui 5 superiori a magnitudo 4.0. Secondo il sottosegretario Catricalà, che ha annunciato che il 4 giugno sarà giornata di lutto nazionale, sono almeno 16 le vittime accertate finora. Solo uno il disperso, dopo che il ministro Cancellieri aveva riferito di 10 dispersi al termine di un incontro con la Protezione civile. Circa 200 i feriti e altri 14 mila sfollati. L'epicentro è stato tra Carpi, Medolla e Mirandola.
La scossa più forte, di magnitudo 5,8, è stata registrata alle 9,03. Ben 32 scosse nella mattinata sono state di magnitudo superiore a 3.0, in base ai dati forniti dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha annunciato che la sequenza delle repliche «sarà lunga e non si può escludere che possano avvenire altri forti terremoti, come quello avvenuto oggi».
Alle 13 due forti scosse a distanza di quattro minuti l'una dall'altra, la prima di magnitudo 5,3 e la seconda di magnitudo 5.1, hanno colpito il modenese. L'epicentro è stato Novi di Modena. Le scosse sono state avvertite distintamente anche a Bologna, Milano e Firenze. Dopo le 13, la terra ha tremato altre 5 volte in venti minuti. L'emergenza si fa sempre più drammatica.
La zona colpita contava già circa 7mila sfollati che ora sono diventati - provvisoriamente - almeno 14mila. Il terremoto si è sentito in tutto il centro nord, dal Piemonte alla Liguria, da Venezia a Pisa e fino all'Austria. Un'ipotesi inquietante: si sarebbe aperta una nuova faglia.