| All'inizio di aprile ha dichiarato bancarotta, entrando in amministrazione controllata. Il mese prossimo potrebbe chiudere del tutto. C'è quindi ben poco tempo per tenere in vita Karmann, autore di alcune tra le più celebri carrozzerie nella storia dell'auto, partner storico in particolare di Volkswagen. Proprio la Casa di Wolfsburg avrebbe espresso l'intenzione, attraverso un'offerta, di rilevare il costruttore di Osnanbruck.
I rumors, raccolti da Der Spiegel e dalla Reuters, vengono da entrambe le aziende. Si parla di un'operazione di salvataggio per rilanciare Karmann portandola fuori dal pantano economico in cui versa al momento. E di cui è fotografia il fatturato 2008: 1,3 miliardi di euro, decisamente poco per continuare a vivere.
Non si conoscono i dettagli dell'operazione. Si sa, però, che il carrozziere continuerebbe a fare ciò che ha sempre fatto (e bene): singole parti di auto e capote per le cabrio. E si sa che Volkswagen ha offerto una quota a due cifre in milioni di euro per l'acquisto. Sul punto, al momento, non ci sarebbe accordo. Le tre famiglie proprietarie di Karmann (l'omonima, Battenfeld e Boll) puntano a realizzare 65 milioni di euro che consentirebbe loro di evadere la prima tranche di un debito da 100 milioni, acceso per l'acquisto di un impianto di verniciatura e non ancora saldato.
Le trattative proseguono. La mossa di Volkswagen potrebbe essere semplicemente esplorativa, un modo per capire le reali condizioni di Karmann, che abbiamo detto essere molto critiche. Dallo scorso giugno, infatti, non ci sono commesse. L'ultimo impegno per i 1700 dipendenti della Casa è stato la realizzazione di una Mercedes CLK.
Entro il 2009 Volkswagen diventerà azionista di Suzuki. Lo scrive il periodico tedesco Automobilwoche, citando una fonte interna alla Casa giapponese con cui il giornale ha avuto un colloquio nei giorni del Salone di Francoforte. “Ci aspettiamo un accordo entro la fine di quest'anno – ha detto la fonte, un manager dell'azienda -. Entrambe le case trarranno vantaggi dall'intesa: Volkswagen avrà una solida base operativa sul mercato indiano e del sudest asiatico; Suzuki avrà accesso alle piattaforme tecnologiche di Wolfsburg”.
I costruttori non hanno rilasciato commenti ad una notizia nell'aria da qualche tempo. Lo scorso mese Martin Winterkorn (ceo di Vw) aveva indicato proprio Suzuki come un partner interessante per il segmento delle auto piccole. A riportare la dichiarazione era stato il periodico specialista tedesco Manager Magazin, precisando che a Wolfsburg c'era tutto l'interesse ad acquisire un 10% di azioni della Casa nipponica. La notizia era stata smentita da Osamu Suzuki, omologo di Winterkorn; i rumors di questi giorni fanno però capire quanto fosse un'atto dovuto, più che una reale negazione dei fatti.
Volkswagen, insomma, è sulla strada per affermarsi come il maggior costruttore di auto al mondo, primato tuttora detenuto da Toyota. Il progetto è partito qualche mese fa; l'acquisizione di Porsche è l'ultima delle tessere di un mosaico in cui è contemplato ancora qualche spazio vuoto da colmare. Dopotutto, lo stesso Ferdinand Piech (gran capo Porsche e presidente del consiglio di sorveglianza Vw) è stato chiaro, dicendo sempre a Francoforte che Vw è in trattativa con altre due case per aumentare il numero di brand del gruppo. “Dodici nomi si ricordano meglio di dieci”, ha chiosato.
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